Il procuratore cileno: Jones Huala rischia dai 4 agli 8 anni. Il lonko Mapuche: la mia gente sta dando la vita per la propria terra

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Tre mesi e un giorno. E’ il tempo che secondo il quotidiano Clarìn, vecchio amico e socio della brutale dittatura militare argentina1, il lonko Mapuche Facundo Jones Huala potrebbe trascorrere in Cile – a seguito della sentenza di estradizione comunicata lunedì a porte chiuse dal giudice federale Gustavo Villanueva – prima di tornare in libertà. Un tempo che, hanno spiegato al Clarìn alcune “fonti transandine”, comprenderebbe il ricorso alla Corte d’Appello, la formalizzazione dei capi di imputazione e il passaggio al Tribunale orale di diritto penale2 dove è previsto l’avvio del procedimento nei confronti del giovane Mapuche che dal 27 giugno 2017 è rinchiuso nel carcere di Esquel, nel Chubut. In base alle spiegazioni fornite al tabloid argentino dalle stesse “fonti transandine”, il procuratore aggiunto cileno Sergio Fuentes Paredes, colui cioè che ne aveva domandato l’estradizione, dovrebbe poi richiedere al Tribunale un tempo di tre mesi per elaborare le prove contro il giovane3 , al termine del quale (entro un massimo di 24 ore) è atteso il giudizio orale. Il procuratore di Rìo Bueno ha smentito a Cadena 3 Argentina i tempi previsti dal Clarìn e in un‘altra intervista, all’emittente radiofonica Delta 90.3, ha annunciato che per il lonko accusato dell’attacco incendiario del 2013 ad una estancia nella zona del Río Bueno4 , nella regione di Los Rìos, e di altri tre delitti chiederà la prigione preventiva5 e una condanna che «potrebbe oscillare tra i quattro e gli otto anni». In un primo momento Sergio Fuentes Paredes aveva invocato per Jones Huala una pena di dodici anni per quattro6 presunti delitti ma il giudice federale di Neuquen, Villanueva, ha successivamente concesso l’estradizione solo per due di questi7. «Per questo la pena sarà inferiore», ha spiegato il fiscal, ricordando quanto sia importante per la Procura e «anche per la sicurezza sociale del Cile» concludere questo processo.

A Bariloche, intanto, i manifestanti (appartenenti alle comunità originarie e non) che lunedì avevano preso parte alla protesta contro la sentenza – protesta sfociata in alcuni incidenti all’esterno del Tribunale presidiato da agenti della Gendarmeria e della Polizia di Sicurezza Aeroportuale e culminata con l’arresto di una quindicina di persone – hanno denunciato di aver subito violenze, umiliazioni e offese da parte delle solerti forze di sicurezza argentine. Dal carcere di Esquel Facundo Jones Huala, l’uomo che Argentina e Cile continuano a considerare un terrorista (ma che appartiene invece al Movimiento Mapuche Autonomo Puel Mapu, nda), ha dichiarato a Radio Con Vos: «Non ci lasciano altra alternativa che non sia lottare, abbiamo tentato di dialogare. Poniamo le basi per una lotta contro il capitalismo, non una lotta armata ma, purtroppo, dobbiamo difenderci con la violenza […] Ci reprimono sempre con pallini di piombo e noi siamo qui a chiedere che lo facciano almeno con pallini di gomma visto che noi usiamo bastoni». Ad un’altra radio (Radio Cut: https://radiocut.fm/audiocut/facundo-jones-huala-entrevista-de-la-inmensa-minoria/) ha precisato che «in quanto cittadino argentino, ho tutto il diritto di essere giudicato qui». Quasi contemporaneamente alle affermazioni rilasciate da Josè Antonio Viera-Gallo, ambasciatore cileno a Buenos Aires, circa la piena collaborazione tra i due Paesi latinoamericani sul fronte della sicurezza e in particolar modo del conflitto con le rispettive comunità di pueblos originarios8, nel corso di una intervista con La Retaguardia9 Jones Huala ha puntato il dito contro due prim’attori della repressione Mapuche in Argentina. «I delitti politici non sono estradabili, e devono farsi carico del fatto che mi tengono prigioniero perchè rappresento la voce della mia gente […] Noi non generiamo la violenza politica che loro ci riconoscono […] Devono rendere omaggio a loro padroni perchè sono codardi e bugiardi. Perchè non denunciano Gonzalo Canè e Pablo Noceti quando dissero che gli era stata tesa una trappola con la morte di Rafael Nahuel? Perchè non denunciarono il potere politico se sapevano bene che era lui il responsabile di quella morte e della desapariciòn forzada del compañero Santiago Maldonado? […] Se mi mandano in Cile farò la stessa scenata a giudici, procuratori e presidenti delle imprese capitaliste. Non ho paura, la mia gente non ha paura dei procuratori antimapuche del Cile. Abbiamo le registrazioni audio che dimostrano che si tratta di una persecuzione, noi stiamo dando la vita per la nostra terra […] Confidiamo nella forza dei nostri antenati e della natura: questa lotta è vinta prima di cominciare».

Sonia Ivanoff (Ph. Facebook)

Nel frattempo la sua legale, la comodorense Sonia Ivanoff, ha annunciato che a giorni presenterà un ricorso ordinario davanti alla Suprema Corte di Giustizia della Nazione per provare a revocare la risoluzione. «Si conferma quel che diciamo, e cioè che la sentenza era già stata scritta da tempo».

1  A Junta militar insediata a seguito del golpe (24 marzo 1976) il Clarìn scrisse: “La stampa nazionale non ha difficoltà con un governo che persegue gli stessi obiettivi”.

Il giudizio orale e pubblico previsto nei casi di imputazione formulata dal ministerio pubblico (pubblico ministero), si tiene dinanzi al tribunal oral en lo penal (tribunale orale di diritto penale), e giudica in composizione collegiale di tre giudici e alla presenza del fiscal (procuratore) del pubblico ministero, della persona imputata e della difesa (la mancanza della quale ultima ha per effetto la nullità del giudizio orale). Come descritto dal Diccionario jurídico chileno, esso si svolge in forma orale; è pubblico ed è soggetto al principio della inmediación (immediatezza), secondo cui “la decisione del tribunale deve fondarsi esclusivamente sugli elementi giunti a conoscenza [dei giudici] nel corso dell’udienza diretta e in modo immediato tramite i sensi: ne consegue che si considera prova soltanto ciò che si presenta durante l’udienza, e dunque […] le parti debbono esibire tutti gli oggetti e i testimoni di cui dispongono, per sottoporli all’esame e al controesame. Al termine dell’udienza il tribunale deve pronunciarsi per la condanna o l’assoluzione, potendo differire solo la redazione completa della sentenza”

In una intervista rilasciata il 9 agosto 2017 a Radio Seis Bariloche, Paredes aveva segnalato che da quando Jones Huala aveva lasciato il Paese non si erano più verificati attentati: ciò, a suo dire, dimostra che il lonko «svolge un ruolo preponderante nell’organizzazione e nell’esecuzione dei fatti delittuosi»

Per questo fatto sono state assolte otto persone mentre una donna è stata condannata per favoreggiamento a 61 giorni di prigione

5 «Perchè non è assicurata la comparizione» dell’accusato, ha detto il fiscal

Oltre all’incendio anche il possesso di armi da fuoco di fabbricazione artigianale, di cartucce per fucile calibro 12 e l’ingresso clandestino in Cile

7I primi due

Il diplomatico le identifica rispettivamente nella Cam (Coordinadora Arauco Mallero) e nella Ram (Resistencia Ancestral Mapuche), entrambe, a suo dire, «appoggiate dal nazionalismo basco, non dall’Eta»

9Emittente radiofonica della Rnma, la rete nazionale argentina dei media alternativi