A Venezia c’è Fairbnb: l’affitto diventa solidale
06/10/2018
La storia. Da Orvieto a Palo Alto, Vetrya vince la sfida della trasformazione digitale
12/01/2019

Fluitando su robusti zatteroni lungo una serie di canali, nei primi secoli dopo il Mille il legno proveniente dai boschi del Cadore, del Comelico, dell’Agordino e della Conca ampezzana confluiva all’Arsenale della Serenissima per essere impiegato nella costruzione delle galee e dei galeoni della sua celebre marineria. Ai giorni nostri quello stesso legno viene impiegato da una giovane azienda bellunese, la Dolpi srl (acronimo di Dolomiti e Alpi), per produrre occhiali di disegn dall’anima etica e sostenibile e dall’alto valore artigianale, le cui montature racchiudono la storia e la tradizione di un territorio che ha dato i natali all’occhialeria italiana. Costituita cinque anni fa quasi per gioco da Luca Ferrari e Virgilio Dal Pan, la Dolpi si è da subito imposta sul mercato con le sue creazioni quasi interamente realizzate a mano utilizzando diversi tipi di legno proveniente rigorosamente da boschi dolomitici certificati Pefc, cioè gestiti in maniera sostenibile, e nelle quali l’artigianato di alta qualità si sposa con l’innovazione della tecnologia. Partiti con un piccolo investimento e con un occhio al mercato locale, oggi, grazie a una struttura minuta ma estremamente flessibile che ha nella competenza e nel talento degli esperti artigiani del distretto dell’occhiale il suo valore aggiunto, la Dolpi esporta i propri prodotti in tutta Europa, in Nord America, Australia e Giappone.

Il suo successo poggia anche sul recupero di una storia, di una sapienza e di una identità territoriale spesso trascurate. Con il legno di un antico faggio cresciuto alle pendici del Monte Ricco, nel Cadore – un albero monumentale sotto la cui chioma Tiziano Vecellio pare si fermasse a riposare – , abbattuto nel 2012 da un violento temporale, Dolpi ha prodotto un eyewear in edizione limitata (200 esemplari) dedicato proprio all’artista nato alla fine del Quattrocento nel piccolo centro di Pieve: “Tiziano”, questo il nome dell’occhiale, è stato progettato dal designer Lucio Stramare combinando i valori del territorio, della sua straordinaria natura dichiarata nel 2009 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, della sua storia, della sua arte e del suo alto valore artigianale. L’attenzione per questa terra e per la sua memoria sono le cifre anche di altri modelli firmati Dolpi: ad esempio di “California”, un occhiale in legno e metallo ispirato al vero nome di una località agordina sorta nell’Ottocento intorno a una miniera di mercurio e spazzata via all’improvviso dalla terribile alluvione del 1966.